venerdì 24 gennaio 2014

Cenerentola: quando la fantasia incontra la realtà!

Buongiorno viandanti!!
Come state? Allora, all'inizio non sapevo proprio cosa scrivervi in questo post, poi ieri ho avuto una fulminazione stile cartoni animati e ho deciso di darvi la mia versione della storia di Cenerentola, visto che sono fissata letteralmente con questo personaggio! E' una versione un pochino moderna, quindi rinfoderate le spade. Buona lettura! :*

Cenerentola

C’era una volta un ricco signore che per le tristi circostanze della vita rimase vedovo. Aveva avuto la fortuna di avere una bellissima bambina di nome Cenerentola.
Povera Cenerentola: si affannava per un po’ di attenzione paterna. Cucinava torte di fango con tanto amore, serviva il thè pomeridiano alle sue bambole con il servizio buono di porcellana (per non fare brutta figura) e con i suoi gessi variopinti tentava di ricreare l’arcobaleno sui muri bianchi di casa. Ahimé, il padre però non vedeva in lei una fanciulla talentuosa e servizievole e decise di prendere moglie per la seconda volta, lasciando alla coniuge il difficile compito di educare Cenerentola.
Lady Tremaine era una donna fiera e sicura di sé, per nulla abituata alle faccende domestiche e, traslocando nella casa del marito, portò con sé due figlie, avute dal primo matrimonio, Genoveffa e Anastasia ( di loro sappiamo solo che Anastasia si butterà fra le braccia di Christian Grey, facendo sfumature di ogni colore).
Le due sorellastre, amaramente invidiose della bella e talentuosa Cenerentola ( del resto non a tutti riescono i soufflé di fango), iniziano a prendere in giro la dolce fanciulla chiamandola Cenerina e facendole girare la corda ogni volta che giocavano a “Salta, saltello”.

In seguito alla morte del padre di Cenerentola, un decesso strano ed inspiegabile, Lady Tremaine e le sue figlie cominciarono a maltrattare Cenerentola, per gelosia, permettendo anche al loro gatto, Lucifero, di tormentarla, usandola come tira-graffi e come cuscino per i suoi riposini notturni.
Nonostante fosse costretta a vivere in schiavitù nella sua stessa casa, Cenerentola, crescendo, diventa una donna gentile e dolce. Fa amicizia con tanti animali che vivono dentro casa o nella stalla. Non era una persona strana… era solo sola. Durante il giorno si ritrovava spesso a parlare con cavalli e uccellini canticchianti/svolazzanti, mentre alla notte raccontava le favole ai suoi amici topolini.
Nel frattempo al palazzo reale, il re era angosciato perché suo figlio non aveva alcuna intenzione di mettere la testa apposto e farsi una famiglia. Determinato ad abbracciare dei nipotini prima della sua morte, il re e il granduca Monocolao organizzarono un ballo, nel tentativo disperato di abbindolare qualche fanciulla con manie arriviste, facendo così accasare il Principe Azzurro che aveva fatto della PlayStation la sua unica occupazione giornaliera. Ogni fanciulla in grado di camminare con un paio di tacchi alti e in possesso di un vestito decente fu invitata a partecipare al gran ballo.
Quando arrivò l’invito a casa di Cenerentola, la fanciulla chiese alla matrigna il permesso per poter partecipare alla festa.
Lady Tremaine finse d’acconsentire, a condizione però che Cenerentola finisse le faccende domestiche, pulisse le stalle, il filtro della piscina esterna, cucinasse due torte per la colazione del giorno dopo, lavasse il pavimento due volte per uccidere meglio i batteri, rammendasse i calzini da jogging delle sorellastre, disinfettasse il bagno e ovviamente trovasse qualcosa di decente da indossare, scarpe e accessori “all inclusive”.
I suoi amici animali, guidati dai mitici topolini Giac e Gas Gas ( chiamato così per le tremende puzzette che ogni tanto si lasciava scappare ), trovarono in soffitta un abito che apparteneva alla defunta madre di Cenerina e, imparando dalle gazze ladre, rubarono una collana di perle, una sciarpa e un paio di decolté alle sorellastre della fanciulla, così da ornare l’abito della loro amica.
Cenerentola, dopo i suoi compiti, era sfinita. Desiderava solo fare una doccia, per poi andare a dormire. Stava già pregustato il caldo tepore del suo giaciglio, sognando una calda giornata estiva, quando, aprendo la porta della camera, vide un magnifico abito sopra il suo letto. Fu così che, per non deludere i topini che tanto si erano impegnati, decise di indossare il vestito da loro confezionato.
Poco prima di partire, Lady Tremaine si complimentò con Cenerentola per il suo abito, malignamente indicando le perle, la sciarpa e le scarpe delle sue figlie predilette. Adirate per l'evidente furto, Anastasia e Genoveffa fanno notare a Cenerina che le scarpe erano sporche, offrendosi di pulirgliele alla meglio. La fanciulla, che era cresciuta veramente in gentilezza e bontà, non ci pensò due volte e, dopo essersi sfilata le scarpe, le porse alle sorellastre, contenta di aver trovato finalmente l’amore fraterno di cui tanto aveva sentito parlare dai suoi amici animali.
Genoveffa e Anastasia, però, presero le scarpe e con un colpo deciso delle mani, spezzarono i tacchi delle decolté e buttarono i pezzi ai piedi di Cenerentola, costringendola a rimanere a casa.
Per un solo momento Cenerentola provò tristezza, ma poi ripensò al suo fantastico e morbido letto. Le ossa le dolevano per la fatica della giornata e Morfeo continuava a chiamarla a sé.
Stava salendo le scale per raggiungere la stanza, quando uno schiocco annunciò l’arrivo della Fata Smemorina, che fra strofe e ritornelli iniziò a cantare un musical per conto suo.
Rassegnata all’idea di non poter andare a dormire, Cenerentola ferma il canto della Fata, facendole notare che era senza scarpe per andare al ballo. Con un gran sorriso Smemorina ricominciò a cantare, mentre Cenerentola e i topini iniziarono a guardare preoccupati l’orologio a pendolo addossato al muro. Dopo una mezz’ora estenuante di frasette illusorie del tipo “I sogni diverranno realtà” la Fata fece comparire un paio di scarpette in cristallo Swarovski, una limousine nera con tanto di autista e un valletto disposto ad aprirle la porta e servirle lo champagne durante il tragitto.
Cenerentola finalmente partì per il ballo, sorseggiando champagne e canticchiando sulle note di “Royals”, canzone di Lorde che andava per la maggior nel regno:

“Let me be your ruler,
You can call me queen Bee
And baby I'll rule, I'll rule, I'll rule, I'll rule.
Let me live that fantasy”

Al ballo, il principe rifiutò ogni ragazza, troppo preso a elencare mentalmente tutti i giochi che doveva comprare l’indomani per la sua nuova fiammante PS4.
Tutto ad un tratto vide Cenerentola e all'improvviso i suoi poveri neuroni presero a lavorare come non avevano mai fatto prima. Mille idee iniziarono a vorticare nella sua mente e, snobbando tutti gli altri invitati, si precipitò dalla fanciulla e la invitò a passeggiare con lui nel parco del castello. Ballarono assieme, camminarono mano nella mano e risero, lui per le imitazioni che Cenerina faceva delle sorellastre, lei per ogni stupidaggine che usciva dalle labbra del Principe Azzurro.
Stanca e mezza zoppicante per via delle vesciche procuratole dalle scarpe in cristallo Swarovski, Cenerentola si avviò alla limousine, accompagnata dal Principe Azzurro. Ad ogni passo lei incespicava e il principe, stanco di doverla sorreggere, propose a Cenerentola di togliersi le scarpe. Lei, che d’altro canto adorava camminare a piedi nudi sull’erba fresca, si tolse le scarpette senza farselo ripetere una seconda volta, ma impedita nei movimenti dal proprio abito, finì per colpire erroneamente il principe alla testa, che cadde svenuto a terra con un tonfo. Improvvisamente spaventata dalla accidentale aggressione al Principe, Cenerentola corse veloce verso la limousine, perdendo per strada una delle sue scarpette di cristallo e tornando veloce come la luce a casa.
L’indomani il Principe Azzurro si svegliò nel proprio letto con un bernoccolo alla testa e il suo primo pensiero fu per la dolce fanciulla con cui si era dilettato la sera precedente. Il granduca Monocolao nel frattempo aveva fatto partire le indagini per aggressione premeditata nei confronti del Principe e, durante l’interrogatorio al futuro sovrano, mostrò l’unica prova in loro possesso: la scarpetta di cristallo che era stata trovata poco lontano dal suo corpo. Il Principe, ignaro del fatto che fosse stata una così dolce fanciulla a colpirlo alla testa con cotanta violenza e forza, decise di assoldare il granduca ai suoi servigi, affinché egli trovasse Cenerentola e si accertasse della sua salute. Monocolao iniziò così a cercare la legittima proprietaria della scarpetta, dopo aver informato il Re degli sviluppi recenti, ricevendo in aggiunta l’ordine di trascinare la ragazza a Castello per poterla maritare con il figlio.
Cenerentola, nel frattempo, se ne stava chiusa in camera sua, preoccupata che il Principe la facesse arrestare per la violenza subita e non la volesse più vedere. A suo modesto parere era un tontolone, ma era ricco e la faceva ridere. Per lei il resto non contava. Fu così che restò quasi una giornata intera seduta per terra nella sua stanza, tenendo fra le mani la scarpetta in cristallo che le era rimasta. Continuò a guardarla e a rimproverarla per il dolore che le aveva procurato ai piedi e indirettamente al suo povero cuoricino.
Quando il granduca arrivò a casa di Lady Tremaine, Cenerentola era decisa più che mai a restare chiusa nella sua camera da letto per non farsi vedere.
La sua curiosità ad ogni modo la spinse ad origliare attraverso la porta e quando il granduca Monocolao pronunciò le parole “scarpetta di cristallo”, “proprietaria” e “matrimonio con il Principe”, Cenerentola corse al piano inferiore con la sua scarpetta fra le mani. Il Duca se ne stava ormai per andare dalla casa, quando la voce di Cenerentola attirò la sua attenzione.
Felice di vedere così tanta bellezza, egli corse incontro alla fanciulla, ma la matrigna che era sempre stata gelosa della figliastra, spostando in fuori un piede, con nonchalance, intercettò volontariamente una delle caviglie del granduca, facendolo così precipitare a terra con la scarpetta che si frantumò in mille pezzi.
Vedendosi già sulla sedia elettrica per mano del Re e del Principe Azzurro, Monocolao iniziò a singhiozzare, battendosi i pungi sul petto e strappandosi i capelli dalla testa. L’intrepida Cenerentola, dispiaciuta da quella visione angosciante e un pochino inorridita all’idea che il granduca rimanesse calvo, mostrò ai presenti l'altra scarpetta di cristallo che teneva ancora fra le mani, facendo agghiacciare il volto della perfida matrigna.
Lieto di questa prova indiscutibile, il granduca fece scivolare la scarpetta sul piede di Cenerentola, che si adattò perfettamente, nonostante i piedi gonfi per la scampagnata serale.
Pochi giorni dopo, Cenerentola e il principe celebrarono il loro matrimonio, circondati da coriandoli volanti gettati dal re, dal granduca Monocolao ancora un pochino stempiato, dagli uccellini canticchianti e dai suoi amici topolini.
Ancora oggi Cenerentola e il Principe Azzurro vivono felici e contenti, lui davanti alla sua PlayStation4 con il nuovo gioco di Assassin’s Creed e lei imparando a dar ordini ai domestici del castello, anche se tuttora c’è chi vocifera che a Palazzo la principessa rubi scope e strofinacci per pulire in piena notte.

2 commenti:

  1. Anonimo13:01

    Ciao Emma, da buon viandante, sono approdato VERAMENTE per caso, su questo blog.
    Inevitabilmente e sorprendentemente meravigliato in senso positivo, leggo con entusiasmo tutto ciò lo schermo offre ai miei occhi assetati di lettura.
    Complimenti, non conoscevo questo profilo di te, credo che inizierò a seguirti con assiduità, probabilmente cercherò di leggere il i tuoi scritti, anche se il genere fantasy non mi ha mai attirato.
    A proposito, come farò a venire in possesso del tuo romanzo, per tentarne la lettura???
    Un giorno ti dirò chi sono............. Complimenti ancora!!!!!!!
    Tuo "sorpreso" nuovo blogger

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    1. Ciao viandante Anonimo, come mai tanto mistero? Non fraintendermi, è tutto molto intrigante ed enigmatico, ma se ci conosciamo già perché non dirmi chi sei?
      Accetto i tuoi complimenti con una punta d'orgoglio e ti ringrazio per aver lasciato il primissimo commento al mio blog ( non ci avevi fatto caso eh? ). Non serve che torni indietro a controllare, fidati! ;)
      Il mio romanzo lo puoi acquistare o tramite Amazon oppure da me, ma il problema è che dovresti dirmi chi sei! Comunque se non sei un appassionato di fantasy non te ne consiglio la lettura perché un libro va amato sin dalla trama e se non il genere non ti hai mai attirato... non saprei. Piuttosto continua a leggere i miei sfoghi personali e le follie della mia mente.
      Un abbraccio, Emma.

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