Buongiorno viandanti!
Come state? Vi sono mancata un pochino?
Io continuo ad arrabattarmi fra medico e medicine (non ne posso più per la cronaca), ma speriamo che questa situazione si sistemi in fretta. A chi interessa saperlo, nelle ultime settimane ho dato il via al nuovo coretto di giovani che cantano alle 11 nella mia parrocchia (siamo pochine -4-, ma ci difendiamo piuttosto bene se si considera che abbiamo fatto due sole prove finora), sono continuamente sotto aerosol (odio il rumore che fa quell'aggeggio) e, se mi vedeste adesso, probabilmente ridereste fino a Natale (sono in casa, con maglione a collo alto e berrettino di lana, praticamente si vedono solo gli occhi).
Oggi non vi tedierò con il mio argomento preferito (il Natale), perché sto aspettando che un amico faccia un video, riguardo tale tema, per potergli rispondere con uno dei miei post... quindi, di cosa parleremo oggi? Di fiducia.
Non so voi, ma io ho un serio problema con la "fiducia". In questo campo sono il classico soggetto che predica bene e "razzola" male.
Tanto per cominciare, essendo tanto tanto sospettosa, sono capace di dichiararmi una "persona che si fida", ma non credetemi, non è vero. Mi fido di pochissime persone e posso contarle tutte su una mano ( ovviamente non vi dico chi sono queste persone, altrimenti poi si solleva un polverone che non scende più). Per me "fiducia" significa mettere la mia intera vita, i miei sogni, completamente nelle mani di qualcun altro.
Significa potermi lanciare nel buio e sapere che la persona di cui mi fido è lì per prendermi, senza nemmeno chiederglielo. E' una questione di affinità. La cosa più assurda è che mi fido ciecamente solo di altre donne. Nel mio cerchio della fiducia non c'è nemmeno un uomo, almeno, non c'è più per il momento. Affiderei la mia esistenza solamente a queste donne...
Per me il tema della fiducia è molto importante e credetemi quando vi dico che mi dispiace essere tanto diffidente, perché sono la prima a pretendere fiducia dagli altri, ma sono altrettanto incapace a darne. Dico di fidarmi, ma nella mia testa in verità si formano dei foto- romanzi (ebbene sì, le vignette con tanto di nuvoletta fanno parte di questo difficile mondo), immaginando mille situazioni diverse, tutte ovviamente negative.
Vi faccio un esempio molto molto personale: qualche mese fa (non tanti mesi fa a dire il vero) mi sentivo con una persona (si, dai, con un ragazzo, lo ammetto) e vi giuro che sembrava la mia versione al maschile, non fisicamente ovviamente, ma caratterialmente... beh, no, lui era molto più buono di me. Diciamo che era la versione maschile dei miei "sogni"... uhm, posso dirlo? Uh, beh, l'ho già detto!
Quando trovi una persona con cui stai bene, lo sappiamo tutti, improvvisamente ci sentiamo liberi di essere noi stessi, così mi sono ammorbidita un pochino, dandogli un pochina di fiducia man mano che il tempo e i giorni passavano. Quello è stato un bel periodo, proprio un bel periodo... finalmente avevo trovato qualcuno che mi capiva, che non voleva assolutamente cambiarmi (come invece tende a fare la stra-maggioranza della gente), mi ascoltava, mi consigliava, scherzavamo, semplicemente c'era un'intesa perfetta. Riuscite ad immaginarvelo? Non poteva essere tanto perfetta nemmeno se fosse stata scritta in un romanzo harmony (ebbene sì, gli acerrimi nemici degli uomini: i romanzi harmony).
Vi chiederete cos'è successo a questa bella "favola"...
Ehm, semplicemente da un minuto all'altro non l'ho più sentito.
Beh, insomma, lui era partito per Londra sei mesi e io non avevo modo di raggiungerlo, di sapere come stava, di sapere cos'era successo. Il numero di telefono improvvisamente inizia a risultare inesistente, e di lui nemmeno l'ombra. Sui social non era più attivo... non una visualizzazione, niente di niente.
Allora, lì per lì mi sono sentita un pochino presa in giro e mi sono data della scema. E come reagisce una persona ferita, o meglio come reagisce Silvia? Ovviamente arrabbiandosi! Mamma mia quante gliene ho scritte (ovviamente non le ha ancora lette, chissà se mai lo farà). Insomma, sono stata inclemente sotto tanti punti di vista e la fiducia è andata a farsi "benedire". Nel frattempo ho contattato qualcuno dei suoi amici e dopo una settimana mi viene detto che la persona in questione ha avuto un incidente e che è in ospedale. Preoccupata, ho ritrattato tutto quello che avevo scritto prima, ma nella mia testa ormai si era instillato il tarlo del dubbio, quello del "sono stata presa in giro da uno più furbo di me".
Un po' di fede è resuscitata, sopratutto per via della notizia poco rassicurante... che brutta cosa da dire, ma è la verità e non posso farci nulla.
Dopo qualche settimana, non ricevendo alcun riscontro ai miei innumerevoli messaggi, ho provato a contattare di nuovo l'amico (che non risponde più nemmeno lui). Ora ditemi, una persona normale, come dovrebbe reagire?
Io sono seriamente combattuta... da una parte vorrei chiudere qualsiasi ponte (sopratutto dopo due mesi di silenzio), dall'altra parte però spero sempre di risentirlo, perché si era creata una bella amicizia e faccio fatica ad allontanarlo per sempre (non per niente mi faccio i monologhi da sola, continuando a scrivergli... sì, lo so, sono cose da pazzi, ma l'importante è saperlo ammettere... prima o poi guarirò da questa grave patologia). Il punto delle questione è questo: dopo tanti sospetti, dopo tanto silenzio, sarei ancora capace di dargli fiducia, intendo piena fiducia? A questa domanda purtroppo ora rispondo di no, vorrei tanto dire di sì, ma credo che certe cose vadano conquistate con il tempo (tanto tempo), con le azioni e non solo con le intenzioni (ho sentito e letto fin troppe "intenzioni" per crederci). Ed ora la domanda del secolo: ma che cavolo di fine avrà fatto il tizio in questione? Mah, chi lo sa! Io spero sempre che stia bene, e che, se la storia dell'incidente è reale, stia guarendo o sia già guarito. In ogni caso rimane un mistero...
Vi starete chiedendo perché non lo abbia già mandato a farsi benedire e non abbia già chiuso ogni tipo di legame? Uhm, boh, questa domanda me la sono posta tante volte anch'io... credo che sia per un'incurabile difetto del quale soffro da anni: vedere nelle persone sempre i lati positivi e ricordarsi di quelli. Vi confesso una cosa: anche se tendo ad allontanare definitivamente le persone che mi hanno fatto del male (e con questo intendo persone che mi hanno fatto un torto o che mi hanno deluso, ecc, nulla che a che fare con la violenza, che aborro con tutta me stessa), tendo a ricordare sempre i lati positivi di codesti personaggi. Non so perché. Sarà un altro dei miei tanti e irrimediabili difetti...
Personalmente continuerò a seguire un po' il cuore e un po' la testa (anche se fra loro stanno combattendo una guerra che non mi porta da nessuna parte).
Ora ditemi cari viandanti, voi cosa avreste fatto al mio posto?
Io sono sempre quella che da la seconda possibilità a tutti, quindi anche lui avrà la sua. In fondo un'amicizia non muore per cose simili, almeno non per me.
Per quanto riguarda la fiducia invece... eh, questo è un problema, un vero problema!
Ma ditemi, avete fatto l'albero? Le lucette fuori casa, magari in giardino?
Oppure siete dei ritardatari come me?
Un bacione cari viandanti! :*
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